Come aprire un Negozio di Abbigliamento Intimo?

L’abbigliamento intimo lo indossano tutti, ma oltre a essere una necessità, la lingerie rappresenta un articolo attrattivo, capace di incuriosire e conquistare il pubblico femminile e maschile. Non si tratta infatti solo di coprire le parti intime, ma di avere un capo di moda per le occasioni speciali.

Anche l’underwear segue un suo stile e ogni indumento può essere trendy. Queste premesse hanno portato gli esperti ad analizzare i motivi che portano le persone ad aprire un negozio di intimo. I risultati delle indagini di settore indicano che tale tipologia di attività commerciale costituisca una buona idea per investire i propri soldi.

Indice / Index

Il mercato dell’intimo è fortemente in evoluzione e sempre più attento ai trend del mercato moda, anche a quello del sostenibile, sia per i marchi di target medio-alto, sia per quelli che si trovano nella GD che spiccano sempre più per l’utilizzo di fibre eco-friendly.

È un mercato in crescita e ce lo confermano anche le rivelazioni del Fashion Consumer Panel di Sita Ricerca che mostra come il mercato nel 2021 sia cresciuto a valore del 16% rispetto al 2020.

MERCATO DELL’INTIMO:
UN BUSINESS IN COSTANTE CRESCITA

Anche se in crescita, gli ultimi accadimenti socio-economici non hanno consentito di generare gli stessi fatturati del 2019. Infatti è fuori discussione che questi ultimi due anni ci abbiano fatto vivere un periodo di enormi cambiamenti, impattando sulle scelte d’acquisto del consumatore finale. Alcuni colpi di coda, specie quelli legati alla scarsità di materie prime, probabilmente dovranno ancora farsi sentire in tutti i mercati, incluso quello del tessile.

Per questo motivo, QBERG ha sentito l’esigenza di fare un’analisi approfondita per capire come la sottocategoria Intimo sia variata all’interno della vetrina del volantino promozionale (o “flyer” promozionale) della GD (Ipermarket, Supermarket, Superette, Discount, Drug Specialist e Cash&Carry) nel primo quadrimestre 2022 vs lo stesso periodo del 2021.

Ci sono buone opportunità di guadagno, ma bisogna conoscere bene il comparto e realizzare un accurato studio di fattibilità. La diffusione della lingerie, negli ultimi anni, ha conosciuto un momento particolarmente positivo, che sta continuando e riserva prospettive interessanti.

Vestire capi intimi rispecchia un’usanza antica, in voga fin dai temi dei Greci e dei Romani, ma oggi è ancora più importante. La monarchia francese di Luigi XV fece diventare la biancheria intima uno status symbol dell’alta società. Ai tempi moderni è per tutti, anche se varia la tipologia, infatti ci sono modelli per tutti i gusti e per tutte le tasche.

Alcuni indumenti sono apparsi in tempi più recenti, come il reggiseno, apparso sul mercato solo dopo la prima Guerra Mondiale. Negli anni passati erano le donne a dedicare attenzione all’abbigliamento intimo, ma ora anche gli uomini sono molto interessati a selezionare con cura ciò che indossano. Un terzo degli acquirenti sul mercato desiderano comprare prodotti originali e di tendenza. Questo dato è positivo per chi vuole aprire un negozio di intimo.

É importante avere un buon assortimento di articoli, per riuscire a soddisfare ogni esigenza, da quella dei teen-ager alle donne mature e agli uomini. Ci vogliono intimi di cotone colorati e coordinati, capi in pizzo e quanto sia di tendenza, perché la pubblicità dei diversi marchi porta le persone a desiderare prodotti specifici.

APRIRE UN NEGOZIO DI INTIMO: QUALI PRODOTTI SCEGLIERE E COME ORGANIZZARE?

Nel settore non manca lo spazio per chi desidera attivarsi nella vendita di biancheria intima, tuttavia bisogna attrezzare il negozio in modo ottimale, facilitando la clientela che deve sempre poter trovare ciò che cerca.

All’interno del locale non possono mai mancare i reggiseni singoli, nei vari modelli esistenti in commercio come quelli senza ferretto e quelli con una struttura push-up e similari, perché permettono di migliorare l’aspetto del proprio décolleté. Servono coordinati per signora con reggiseni e mutandine in pizzo, cotone, sangallo, con veli trasparenti e adatti a essere mostrati con vestiti vedo e non vedo.

I coordinati vanno bene anche per le ragazze, ma hanno un design diverso rispetto a quelli dedicati alle persone più adulte. Un negozio di intimo deve mettere a disposizione anche le mutandine per i bambini e per gli uomini, ma per loro ci sono i coordinati con canottiera e boxer oppure slip.

Ci vuole inoltre un’ampia gamma di costumi per il mare, camicie da notte, pigiami, calze e collant per accontentare bambini, uomini e donne di ogni età. A completare l’offerta ci devono essere corsetti, bustier, baby-doll e quei prodotti particolari che non passano mai di moda. Gli articoli sono importanti, ma lo è anche l’allestimento.

Un fattore importantissimo è la cura dell’immagine del punto vendita. Ci vuole una giusta combinazione tra stile minimal e modernità, l’ambiente deve essere confortevole e lo spazio va sfruttato al meglio, non deve esserci un sovraffollamento di oggetti, quindi ci si deve poter spostare liberamente tra gli scaffali.

Le vetrine, invece, devono essere accattivanti, pulite e aggiornate con frequenza con le ultime novità, perché la merce esposta è il biglietto da visita, ciò che invoglia e convince le persone a entrare e a cercare un certo articolo.

La zona in cui aprire un negozio di intimo va selezionata al meglio, il centro cittadino è ideale, ma in ogni caso deve essere facile da raggiungere e ben promosso, con azioni di marketing calibrate sulla clientela target.

Iter e requisiti

Oltre ad un’attenta analisi iniziale, ad una pianificazione accurata e ad una gestione oculata, per aprire un negozio di abbigliamento intimo non saranno richieste competenze o esperienze specifiche, tanto meno licenze o permessi particolari.

A livello personale, l’imprenditore dovrà solamente avere idoneità morale e legale, nonché possedere doti e competenze di gestione, organizzazione, contatto con il cliente, coordinamento del personale e gestione delle finanze.

A livello burocratico, sarà invece necessario:

  • aprire Partita Iva
  • comunicare al Comune l’Inizio dell’Attività
  • aprire le posizioni INPS ed INAIL
  • iscriversi al Registro delle Imprese (Camera di Commercio)
  • ottenere il permesso per affiggere l’insegna
  • pagare i diritti SIAE per diffondere musica
  • installazione di un POS per i pagamenti con carta

Molti dei sopra citati adempimenti sono inoltre espletabili mediante la Comunicazione Unica, da inviare in forma telematica (PEC) alla Camera di Commercio.

Prima di aprire un negozio di abbigliamento intimo si consiglia ad ogni modo di rivolgersi e di informarsi in merito a requisiti ed adempimenti presso SUAP, Camera di Commercio ed un Commercialista di fiducia.

Partire con il piede giusto vuol dire essere pronti ad affrontare le sfide e le difficoltà che inevitabilmente si presentano. Bisogna sempre essere attenti e non lasciarsi scoraggiare quando ci si trova davanti qualche ostacolo, ma anzi vedere i problemi come un’occasione per migliorarsi e rafforzare la propria attività di vendita, incrementando l’offerta per il pubblico.

Proprio per questo Vittorio di Vincenzo srl offre sostegno e consulenza a tutti i propri clienti che desiderano aprire un nuovo punto vendita o che necessitano di un supporto strategico.

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Le promozioni dovrebbero includere offerte speciali, eventi in negozio e partecipazioni a saldi nazionali per attrarre e mantenere i clienti.

Per la fidelizzazione, l’articolo suggerisce di implementare un programma di fedeltà, raccogliere i dati dei clienti, offrire un eccellente servizio clienti e instaurare un rapporto duraturo con i clienti.

L’articolo chiude sottolineando l’importanza di offrire prodotti di alta qualità, formare il personale e rimanere aggiornati sulle ultime tendenze. Include anche una sezione di risorse utili con link esterni per approfondimenti, corsi gratuiti, case studies e tecnologie emergenti come la realtà aumentata, tutti volti a supportare la crescita nel settore della vendita al dettaglio di intimo.

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